Nell’ambiente vaginale in condizioni fisiologiche e in età fertile il 90% della flora microbica abitualmente presente in simbiosi mutualistica con l’ospite è rappresentato da lattobacilli che possono organizzarsi in biofilm fisiologici, mentre il restante 10% è costituito da batteri saprofiti che possono diventare patogeni quando si indeboliscono i meccanismi di difesa naturale. A livello vaginale possono crearsi alternazioni quando:

  • Un sistema immunitario momentaneamente o generalmente indebolito per stress intenso e/o protratto
  • Durante l’assunzione di antibiotici e immunosoppressori come ad es. il cortisone, che possono compromettere una flora vaginale sana
  • Con la presenza di malattie endocrino-metaboliche non compensate (diabete, disturbi ormonali, disfunzioni tiroidee),
  • Nei cambiamenti ormonali in la gravidanza, durante la pubertà e la menopausa
  • Con l’uso di biancheria intima e indumenti sintetici o troppo attillati
  • Con un’eccessiva igiene intima utilizzando detergenti non idonei
  • Durante una dieta ricca di zuccheri semplici e comunque sbilanciata
  • Contaminazione microbiologica in piscina

Le terapie per le infezioni vaginali ricorrenti (candidosi o vaginosi batteriche)  diventano sempre più complesse a causa dello sviluppo di microrganismi meno sensibili ai farmaci. Inoltre, i trattamenti antimicotici e antibiotici di uso comune per la candidosi o di vaginosi batterica usati con una certa frequenza, possono destabilizzare la mucosa vaginale, promuovendo essi stessi recidive precoci.

Le vaginiti recidivanti espongono al rischio di altre problematiche, oppure essere uno degli elementi di un circolo vizioso dove spesso è difficile trovare l’origine del problema:

  • ipertono della muscolatura pelvica
  • un quadro flogistico cronico può evolvere verso un dolore pelvico cronico e neuropatico
  • dispareunia
  • problematiche intestinali (disbiosi, sindrome del colon irritabile)
  • depressione su base biologica, a causa della flogosi cronica e della produzione di citochine infiammatorie, ma anche reattiva, a seguito della compromissione della vita sessuale e relazionale.

Cura

Le donne che soffrono di vaginiti ricorrenti possono gestire questi fastidiosi disturbi attraverso buone abitudini di vita e alcuni semplici accorgimenti sul piano dietetico e dell’igiene intima quotidiana.

  • Una dieta sana e bilanciata ha un ruolo fondamentale nella protezione della mucosa vaginale da colonizzazioni di funghi come la candida e, più in generale, del supportare buone difese immunitarie e una microflora vaginale equilibrata.
  • Valutare la muscolatura pelvica può essere utile per individuare la presenza di un ipertono che va risolto con la riabilitazione
  • Igiene intima che deve essere regolare, ma non eccessiva, efficace ma delicata, e attuata in modo adeguato. Relativamente alla frequenza, è sufficiente lavarsi 1-2 volte al giorno per assicurare pulizia, freschezza e benessere, mentre durante i giorni del flusso  mestruale le esigenze igieniche possono aumentare su base soggettiva. In ogni caso, i lavaggi devono essere effettuati con acqua fresca o tiepida (o, se fuori casa, con apposite salviettine per l’igiene intima) e sempre con movimenti diretti dalla zona anteriore a quella posteriore, per evitare contaminazioni accidentali con batteri potenzialmente patogeni provenienti dal canale intestinale.

La scelta del detergente intimo adatto è fondamentale per contribuire a preservare il pH fisiologico vaginale e a ridurre il rischio di alterazioni della flora vaginale. Il prodotto intimo ideale per la donna in età fertile è un detergente a pH acido (4,5-5).