“Il dolore pelvico di origine muscolare è una malattia in cui corpo e mente si incontrano nel pavimento pelvico.”
Da “Un Mal Di Testa Nel Bacino” di David Wise e Rodney Anderson

Si parla di dolore cronico pelvico CPP (Chronic Pelvic Pain) quando la paziente soffre di un dolore persistente o ricorrente, associato a sintomi delle vie urinarie e/o a sintomi indicativi di disfunzioni sessuali e/o disfunzioni intestinali, ano-rettali, ginecologiche, senza riscontro oggettivo d’infezioni né di altre patologie come ad esempio neoplasie, fibromialgie, ecc. A prescindere dalle disfunzioni nei vari distretti, il dolore pelvico cronico presenta sempre l’ipertono involontario dei muscoli pelvici che, comprimendo i rami nervosi che decorrono nell’area, causano i sintomi dolorosi e la comparsa di tirigger point.

Può essere associato ad altre disfunzioni della zona pelvica quali la vulvodinia, l’endometriosi, la neuropatia del pudendo e la sindrome del colon irritabile.

Sintomi del dolore pelvico cronico

Possono essere presenti uno o più sintomi insieme

  • Dolore vulvo-vaginale
  • Dolore al coccige
  • Dolore al retto, anche durante defecazione
  • Dolore sovrapubico
  • Dolore al clitoride
  • Disfunzione della minzione: aumento della frequenza urinaria, difficoltà ad urinare, urgenza di andare in bagno, aumento della frequenza
  • Dolore ai rapporti sessuali
  • Sintomi tendono a peggiorare in posizione seduta.

Trattamento del dolore pelvico cronico

La cura del dolore pelvico cronico consiste nel trattare i principali fattori che la scatenano. Va da se che non esiste una sola terapia valida per tutte le donne ma diversi approcci in base al fattore scatenante.  Si può instaurare una terapia farmacologica e/o psicologica o chirurgica.

In ogni caso, all’interno dell’approccio multidisciplinare, la valutazione e il lavoro sulla muscolatura pelvica sono sempre necessari insieme alle misure igienico comportamentali.

Attraverso una scrupolosa anamnesi s’individueremo i comportamenti e i movimenti che scatenano i sintomi e/o che mantengono la contrattura. Si andranno dunque a modificare abitudini alimentari, minzionali, di abbigliamento, posture, correzioni di stipsi, attività fisiche da evitare o da correggere.

La riabilitazione perineale ha lo scopo di rendere consapevole la paziente dell’ipertono e quindi rilassare la muscolatura, individuare e trattare i trigger-point. Vengono usate anche tecniche respiratorie e l’uso della voce per riuscire a rilassare l’area pelvica. Insieme alla riabilitazione può essere molto utile l’uso del biofeedback.

Il Biofeedback è una metodica che serve a localizzare la muscolatura pelvica e prenderne coscienza. Il computer, tramite una piccola sonda inserita in vagina o in ano, trasforma l’attività muscolare rilevata dalla sonda in segnali visibili sul monitor dove è possibile vedere il grafico del funzionamento del proprio muscolo.

In alcuni casi può essere utile l’uso dell’elettrostimolazione, assolutamente indolore, a scopo antalgico o miorilassante, attraverso una piccola sonda endovaginale o endoanale collegata al computer. I parametri della seduta vengono impostati secondo la patologia da trattare.

In fine va insegnato alla paziente l’autotrattamento cioè riconoscere i punti dolenti e poi come eseguire degli automassaggi da fare a casa con regolarità.

Da non dimenticare che nel dolore pelvico di origine muscolare lo stress e i fattori mentali giocano un ruolo rilevante nella disfunzione quindi, pratiche che aiutano il rilassamento e la consapevolezza corporea potranno essere d’aiuto nel percorso di guarigione.