L’Incontinenza Fecale è la perdita involontaria e incontrollata di feci liquide, solide e gas intestinali.

L’incontinenza fecale è un disturbo relativamente frequente e spiacevole che provoca, inevitabilmente, un peggioramento della qualità di vita, in quanto, la paziente che ne è affetta, tende ad isolarsi socialmente, con un inevitabile calo di autostima.

I sintomi

Spesso la paziente lamenta emissioni involontarie di gas, o vere e proprie perdite di materiale fecale di lieve entità come macchiare gli indumenti intimi (Soiling) o perdite più cospicue.

Lo stimolo alla defecazione può essere avvertito ma non seguito da un buon controllo dello sfintere anale, oppure totalmente inavvertito.

Le cause dell’incontinenza fecale sono svariate e determinano la gravità del disturbo che potrà essere occasionale fino alla totale mancanza di controllo dello sfintere anale.

Tra le cause troviamo:

  • Traumi ostetrici (principale causa d’incontinenza fecale nel sesso Femminile)
  • Stipsi cronica (a lungo andare la stipsi porta a un indebolimento del pavimento pelvico dovuto alle spinte e gli sforzi per la defecazione.)
  • Diarrea cronica
  • Interventi chirurgici che portano a una perdita di elasticità del retto, o a delle lesioni muscolari.
  • Radioterapia
  • Lesioni spinali o patologie neurologiche
  • Prolassi rettali e/o emorroidi gravi
  • Neoplasie
  • Disturbi della sfera emotiva e stress

Cura

Un buon approccio nella cura dell’incontinenza fecale è la riabilitazione perineale soprattutto in pazienti con una ridotta sensibilità o scarsa attività muscolare del pavimento pelvico.

La riabilitazione porta al potenziamento della muscolatura e all’aumento in termini di resistenza della contrattura stessa migliorando la tenuta degli sfinteri. Oltre al rinforzo muscolare, interventi comportamentali sullo stile di vita e sull’alimentazione, portano il paziente a una maggior consapevolezza del proprio corpo e del proprio piano perineale.

Le tecniche usate sono la chinesiterapia pelvica che prevede una prima fase di presa di coscienza da parte del paziente del piano perineale e una seconda fase che prevede l’esecuzione di esercizi specifici per il rinforzo e la resistenza della muscolatura perineale. Utile anche in questo caso è l’uso del biofeedback che, per mezzo di sonde endoanali o vaginali collegate a un’attrezzatura computerizzata, è possibile vedere l’andamento della propria attività contrattile perineale e il rilassamento.

Potrebbe essere utile in caso di totale atonia o ipotonia della muscolatura l’elettrostimolazione funzionale (FES) che per effetto diretto sulle fibre muscolari attraverso una stimolazione elettrica si può accrescere la percezione e la forza del muscolo e di contrastarne l’atonia.

Può essere utile anche la ginnastica ipopessiva per integrare l’apprendimento e la gestione delle pressioni addominali e del respiro e per l’attivazione involontaria della muscolatura pelvica.